L’Italia è “apertissima” alla richiesta del Kosovo di entrare a fare parte del Consiglio d’Europa in modo da rafforzare ancora di più lo stato di diritto, i diritti umani e il contrasto alla corruzione in un’ottica sempre più europea. Lo afferma il Sottosegretario agli Affari Esteri, Benedetto Della Vedova, che da Pristina commenta ad “Agenzia Nova” la sua visita di oggi nel Paese balcanico, dove ha avuto una serie di incontri istituzionali di alto livello, tra cui con il Premier Albin Kurti, il Vice Ministro degli Esteri Kreshnik Ahmeti, la Vice Presidente del Parlamento Saranda Bogujevci, e una delegazione dei capigruppo di maggioranza e opposizione presso l’Assemblea nazionale. A seguire, nella sede dell'Ambasciata d'Italia, ha avuto uno scambio di idee con il Capo dell'Ufficio UE in Kosovo Tomáš Szunyog oltre che con una serie di rappresentanti della società civile kosovara.
“Nel corso dei miei incontri oggi a Pristina ho ribadito il sostegno dell’Italia al Paese e il fatto che la nostra presenza e i nostri investimenti, come la stessa missione KFOR, servono e li abbiamo sempre considerati un elemento di particolare valore strategico per la politica internazionale”, sottolinea Della Vedova. “Sosteniamo il processo europeo del Kosovo e stimoliamo la prosecuzione delle riforme dello stato di diritto e contro la corruzione, per il rispetto dei diritti umani e tutto quanto sia necessario nell’interesse del Paese per l’avvicinamento all’Ue”, aggiunge.
Rispetto alla richiesta avanzata lo scorso maggio dalle autorità di Pristina di aderire al Consiglio d’Europa, dopo l’uscita della Federazione Russa per via della guerra in Ucraina, il Sottosegretario ha chiarito che la posizione dell’Italia è “apertissima” al riguardo. La richiesta, spiega il sottosegretario, è “ragionevole e finalizzata ad un elemento fondamentale”, quello dei diritti umani e dello stato di diritto che sono delle “architravi” del Consiglio d’Europa. Con l’adesione all’organismo multilaterale, sottolinea ancora Della Vedova, il Paese potrebbe “adire la Corte europea dei diritti dell’uomo”.
Altro tema centrale durante i colloqui avuti oggi a vario livello da Della Vedova a Pristina è stato quello della mancata liberalizzazione dei visti in Unione europea per i cittadini kosovari, un nodo politico che non è stato sciolto all’ultimo vertice Ue-Balcani occidentali. “La posizione dell’Italia è chiara e nota da tempo. Noi siamo perché venga tolta questa necessità di visto e ritengo che non ci siano valutazioni di natura tecnica ma sia una considerazione da mettere in campo sul piano politico, perché dal punto di vista tecnico le cose sono state fatte”, chiarisce Della Vedova. “Il tema è tutto politico e io credo quello che dovremo fare è valorizzare tutto l’impegno profuso dall’Italia e da altri Paesi europei in Kosovo per evitare che a causa di questa questione – molto sensibile a tutti i livelli, tra le Ong, imprese, istituzioni, comunità scientifica e studenti, in particolare i giovani – emerga un rischio di un elemento di diffidenza percepito nei loro confronti, che non ha ragione di esistere e che potrebbe andare a vantaggio di altri Paesi che vogliono estendere la loro influenza ma che non hanno investito quanto abbiamo fatti noi”, rimarca Della Vedova.
Il Sottosegretario ha percepito una “grande convinzione a tutti i livelli” rispetto al cammino europeo del Paese, nonostante il mancato via libera alla liberalizzazione dei visti e dei negoziati formali di adesione per Albania e Macedonia del Nord. “L’umore resta tutt’altro che depresso da questo punto di vista, anche perché il momento particolare ha rimesso in moto le energie dell’allargamento dell’Ue rispetto all’Ucraina e alla Moldova. Abbiamo rimesso in circolo le energie e non dobbiamo sprecare il momento che potrà avere conseguenze importanti. Non ho trovato una situazione di scoramento ma di rinnovata energia”, prosegue il sottosegretario.
Della Vedova si è anche soffermato sul dialogo tra Kosovo e Serbia per la normalizzazione dei rapporti, che si svolge sotto la mediazione dell’UE. In questo contesto, il Sottosegretario riferisce di avere ribadito “la fiducia nel sostegno a questo processo e la nostra aspettativa in tale contesto, ovvero di un impegno sincero della leadership kosovara e auspicando una posizione simmetrica di quella serba, affinché si possano fare passi in avanti significativi come noi auspichiamo”. Infine il Sottosegretario ha molto apprezzato l’incontro avuto oggi con Kurti, in dubbio per ragioni di agenda del capo del Governo. “Si è trattato di un elemento di grande riconoscimento per quello che l’Italia ha fatto e per quello che può continuare a fare per ottenere dei progressi anche nell’ambito dei negoziati tra Serbia e Kosovo”.