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Capossela: “Io, l’Italia e quel mondo interiore oltre l’Adriatico”. Concerto a Peja l'8 novembre

Data:

29/10/2022


Capossela: “Io, l’Italia e quel mondo interiore oltre l’Adriatico”. Concerto a Peja l'8 novembre

Uno spettacolo che scava nel passato, setaccia il presente e guarda al futuro. A Peja, nella regione occidentale del Kosovo, si esibisce martedì 8 novembre il cantautore polistrumentista (e scrittore) Vinicio Capossela, nella giornata di chiusura del “Peja Jazz Festival”. Il concerto, realizzato col sostegno dell’Ambasciata d’Italia a Pristina e dell’Istituto Italiano di Cultura di Tirana nell’ambito del piano di promozione integrata “Vivere all’Italiana”, è in programma alle ore 20 al Cinema “Jusuf Gërvalla” (Hasan Prishtina 73, Peja). Prima della tappa kosovara, Capossela è in scena, sempre col supporto della Farnesina, a Belgrado (2 novembre), Scutari (4 novembre), Tirana (6 novembre), mentre subito dopo si esibisce a Skopje (9 novembre), nell’ambito di quello che ha battezzato “Balkangiro”.

«È un viaggio d’autunno amato e desiderato da anni, ventisei per l’esattezza. Tanti ne sono trascorsi da quando realizzai il mio primo viaggio in quella che allora si chiamava Jugoslavia. Era come un mondo che dialogava con la mia infanzia, un mondo speculare oltre l’Adriatico. Un quarto di secolo dopo, è come se aldilà del mare che separa l’Italia dai Balcani continui a battere la parte non addomesticata del cuore – dice Capossela -. Suonare in Kosovo, poi, ha una valenza speciale. Ci sono le piaghe della Storia che hanno segnato e continuano a segnare questo Paese, che però guarda avanti e sogna l’Europa, dove merita di stare con la ricchezza della sua cultura che è crocevia di molteplici tradizioni. Anche la mia musica è un po’ così: vi si ritrova l’eco dell’opera italiana, dello swing, del rock mitologico, delle tradizioni rurali, dello spurio dionisiaco mediterraneo, ma anche un poco di “turbofolk” balcanico», aggiunge.

Ad accompagnare l’artista italiano in questo viaggio ci sono Victor Herrero (chitarre), Andrea Lamacchia (contrabbasso), Giovannangelo De Gennaro (viella e aulofoni) e Vincenzo Vasi (theremin, percussioni).

«Siamo particolarmente felici di avere Vinicio Capossela in Kosovo e a Peja in particolare, per almeno due ragioni. Anzitutto perché, attraverso la sua produzione, ha da sempre mostrato vicinanza nei confronti dei Balcani e il suo stile e le sonorità folk richiamano molti elementi delle tradizioni musicali di questa regione. In secondo luogo, perché il Kosovo e in modo speciale la città di Peja sono da sempre legati all’Italia, che dalla fine della guerra ha assicurato il suo ruolo attivo nella missione di peacekeeping con la guida del comando regionale KFOR. Nella popolazione del Kosovo Capossela ritroverà l’Italia che omaggia nelle sue canzoni: quella degli umili, della gente che sa ingegnarsi e che sa essere generosa», dicono l’Ambasciatore d’Italia a Pristina Antonello De Riu e il Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tirana Alessandro Ruggera.

Nei giorni precedenti al concerto di Capossela, al “Peja Jazz” si esibiscono il duo svizzero-albanese-britannico composto da Elina Duni e Rob Luft (5 novembre), la cubana Ana Carla Maza (6 novembre), il Quartetto guidato dall’albanese Rona Nishliu (7 novembre). Per Dardan Selimaj, Direttore artistico della rassegna, “siamo orgogliosi di aver messo assieme un palinsesto di artisti che guideranno il pubblico in giro per il mondo attraverso le rispettive sperimentazioni musicali, trasformando i 4 concerti in un’esperienza unica. La genialità di Vinicio Capossela segna un favoloso picco in questo bellissimo viaggio musicale: siamo onorati di accogliere in Kosovo un grande artista come lui”.

I biglietti per i singoli concerti del “Peja Jazz”, al prezzo simbolico di 5 euro, sono acquistabili nelle principali città del Paese. A Peja, oltre che al botteghino del Cinema “Jusuf Gervalla”, anche al “Dio café”, “Exit bar” e “Fox bar”. A Pristina sono in vendita al “Dit’ e Nat’ coffee shop” e al “Bubble Pub”, a Prizren al “Destil bar”, a Gjakova all’ “Etno Bar”, a Mitrovica al “7 Arte cultural center” e al “Museum pub”.

Vinicio Capossela è nato in Germania nel 1965 da genitori di origine irpina. È cresciuto artisticamente nei circuiti underground dell'Emilia Romagna, fino ad essere notato e lanciato dal cantautore Francesco Guccini. Debitore verso gran parte della letteratura del Novecento, Capossela ha scritto anche due libri, "Non si muore tutte le mattine" (2004) ed “Eclissica” (2021). Il suo primo album (“All'una e trentacinque circa”) è del 1990, quello della svolta è “Il ballo di San Vito” (1996) definito dallo stesso artista non un disco, ma una vicenda. Il suo ultimo lavoro è L'EP “Bestiario d'amore”, pubblicato il 14 febbraio 2020, giorno di San Valentino, prodotto da La Cùpa e distribuito da Warner Music Italy. L'opera si rifà a Il Bestiario d'amore di Richard de Fournival, scritto a metà del XIII secolo.

Il “Peja Jazz Festival” si tiene dal 2020 nell’omonima città kosovara. “Quando tutto si è oscurato a causa della pandemia, il Festival è arrivato come una luce di speranza per la gente di Peja e la comunità jazz”, amano ricordare gli organizzatori. Obiettivo della rassegna è promuovere la musica e gli artisti jazz, in particolare della scena jazz albanese. Oltre ad organizzare concerti, promuove workshop e altre iniziative culturali.


Luogo:

Roma / Pristina

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