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Amb. De Riu: “Dialogo, opportunità storica per voltare pagina. La liberalizzazione dei visti per il Kosovo non può più aspettare”

Impegno a rafforzare la collaborazione bilaterale con Pristina e a incoraggiare le riforme interne, pieno appoggio al dialogo fra Kosovo e Serbia sotto l’egida dell’Ue, sostegno alla prospettiva europea dell’intera regione dei Balcani occidentali: l’ambasciatore d’Italia in Kosovo Antonello De Riu, in un’intervista all’ANSA, affronta le principali tematiche sul tappeto nei rapporti fra i due Paesi, sottolineando la “grande voglia di Italia” che esiste in Kosovo.

“L’Italia è stata tra i primi Paesi a riconoscere la Repubblica del Kosovo e le relazioni bilaterali sono ottime, da sempre. Certamente, quello economico è il settore dove la nostra cooperazione registra le prospettive di crescita più interessanti”, afferma l’ambasciatore, secondo il quale “oltre al mero incremento delle esportazioni e delle importazioni di beni e servizi (l’interscambio nel 2021 è stato di 334 milioni di euro, in netto aumento rispetto all’anno precedente), esiste poi la possibilità, per gli investitori italiani, di puntare sul mercato kosovaro, che presenta interessanti complementarietà con la nostra economia: penso alla tassazione favorevole e alla presenza di manodopera giovane e qualificata”. “Ovviamente – osserva De Riu – i progressi nelle riforme sono un fattore chiave per consolidare la dimensione economica bilaterale, migliorando il contesto imprenditoriale e favorendo l’attrazione di investimenti”.

In Kosovo, sottolinea l’ambasciatore, “c’è molta voglia di Italia. Lo dimostra, tra l’altro, l’entusiastica risposta di istituzioni, associazioni, studenti e imprenditori alle nostre iniziative di promozione integrata finora realizzate: dalla Settimana della Cucina Italiana all’Italian Design Day, dalle retrospettive cinematografiche su Antonioni e Pasolini alla Giornata della ricerca italiana nel mondo, passando per la mostra sui ritratti di Raffaello”. Per i prossimi mesi, aggiunge, “stiamo lavorando con Manifesta (biennale di arte urbana che si tiene quest’anno a Pristina da luglio ad ottobre, con la partecipazione di Carlo Ratti) e cercando di collaborare con Sunny Hill (festival organizzato ogni anno ad agosto da Dua Lipa)”. “Su altri fronti, per sostenere l’insegnamento della lingua italiana in Kosovo, la Farnesina ha recentemente istituito un lettorato presso l’Università di Pristina, che ha già accresciuto l’interesse degli studenti verso la nostra lingua, sostenuta anche dalla partecipazione della nostra lettrice alle attività del neonato Centro linguistico interfacoltà”.

E sulla possibilità che la recente candidatura di Pristina all’adesione al Consiglio d’Europa possa complicare il dialogo con Belgrado, l’ambasciatore afferma che “l’Italia sostiene con convinzione il Dialogo facilitato dall’UE tra Serbia e Kosovo. E’ un’opportunità storica per entrambi i Paesi per chiudere definitivamente con i tragici lasciti del passato e guardare avanti, verso la prospettiva di ingresso nell’Unione Europea. E’ essenziale quindi che la legittima aspirazione del Kosovo di entrare a far parte del Consiglio d’Europa – segnale importante di impegno per la democrazia, lo stato di diritto e la protezione dei diritti dei suoi cittadini – venga alimentata anche da sostanziali progressi nel Dialogo facilitato dall’UE”. A questo riguardo, De Riu afferma che l’Italia, “assieme agli altri partner del Quint (Francia, Germania, UK e USA), è in prima linea per incoraggiare le due parti a lavorare in modo costruttivo sotto la facilitazione UE al fine di raggiungere un accordo cruciale per la stabilizzazione della regione e la prospettiva europea di entrambi i Paesi”.

L’ambasciatore fa quindi riferimento alla KFOR e al contingente italiano (attualmente poco più di 600 effettivi), la cui missione “resta quella di assicurare libertà di movimento e un ambiente di sicurezza stabile a beneficio della popolazione del Kosovo”. “A conferma del valore strategico da noi riservato a tale missione e al suo contributo per la stabilizzazione dei Balcani Occidentali, dal prossimo autunno sarà di nuovo l’Italia ad esprimere la posizione di comandante”.

Sulla possibilità poi che il conflitto armato in Ucraina possa trasferire ulteriore instabilità nei Balcani, l’ambasciatore De Riu afferma che si può evitare un peggioramento della situazione nella regione, e in Kosovo in particolare, “rendendo concreta e tangibile la prospettiva europea per i Balcani occidentali, che sono parte integrante del nostro spazio strategico”. “Nel caso del Kosovo – aggiunge – occorre superare la crescente disillusione nell’opinione pubblica locale sul processo di integrazione europea, anche a causa della mancata liberalizzazione dei visti per i cittadini kosovari – unici nella regione a non usufruire di tale misura – nonostante il Paese abbia da tempo raggiunto tutti i parametri per il suo ottenimento”. 

L’intervista sul sito web dell’Agenzia Ansa